Omicidio a Cabot Cove! istruzioni (politicamente corrette) per l’uso
Alzi la mano chi non ha mai visto Murder, she wrote, alias La signora in giallo.
Credo vi si conti sulle dita di una mano, se non avete mai fatto l’esperienza allora, non sapete cosa vi siete persi…
Qui in officina portiamo un rispetto reverenziale per la suddetta signora (anche perché diciamolo, porta un attimino sfortuna….) come solo una vecchia serie pre X Files merita. Solo L’ispettore Derrick può competere nel nostro cuore con una simpatica signora del New England che ovunque va si porta dietro una scia di cadaveri che nemmeno Henry Lee Lucas può vantare; La signora Fletcher è semplicemente divina.
In Italia apparve per la prima volta il 1 Giugno 1988 e dopo di allora è rimasta in onda, perpetuamente.
La signora Fletcher ha una teoria sterminata (si si, proprio quella parola lì) di parenti acquisiti: nipoti, zii o cugini di ogni grado e ceto sociale che immancabilmente la invitano o si autoinvitano a casa sua e inevitabilmente: A) muoiono di morte violenta, B) commettono feroci delitti, C) tutte e due le cose assieme. La polizia locale, che sia lo sceriffo mezzo scemo di Cabot Cove, l’immaginario ridente villaggio mortifero in cui vive o il navigato poliziotto newyorkese, non ce la può mai fare da sola e quindi la nostra si insinua nelle indagini mettendo mano alle prove, agli interrogatori, alle indagini a tutto campo, cosa che nella vita vera credo le costerebbe come minimo una notte in gattabuia ogni volta. Ma non qui, dove le possibilità si dilatano all’infinito e quindi tutto è possibile. La Fletcher inanella una serie impressionante di successi, letterari ed investigativi portandola ad intraprendere felici amicizie con poliziotti, produttori di Hollywood, commissari, detective, mafiosi, giudici, avvocati, agenti del KGB, dell’FBI, della DEA, del SAS, di Scotland Yard; nemmeno Franca Leosini ne conosce così tanti.
Quello che lascia perplessi è la quantità di crimini commessi in un solo piccolo villaggetto di pescatori del New England. Ci si chiede come sia possibile che tanta violenza si generi a Cabot Cove, cittadina che ha dato i natali a tal Joshua Peabody, che purtroppo non cavalcò mai con Paul Reveere né prese il the con Jhon Adams, visto che è come la cittadina: fasullo. Ma ciò non toglie che ti viene spontaneo fare il tifo per lui quando in un episodio viene accusato di essere un “traditore” della patria, quando forse le sue ossa vengono ritrovate e tutte quelle volte in cui gli si da del cornuto in generale. Cosa dire poi del povero sceriffo tontolone Amos Tuppert? Interpretato dal mitico Tom Bosley, intramontabile papà Cunningam, ogni volta che è in borghese ti viene da pensare che andrà alla prossima riunione della loggia del Leopardo… e che inevitabilmente qualche affiliato ci lascerà le penne in malo modo.
Il suo sostituto, Mort Metzger (con un nome così, non può che essere figlio di macellai…) non brilla molto di più, ma ha una moglie ex marine tatuata sulle chiappe e cazzutissima che nessuno vede mai, tal Adelle, tanto simile a quella del tenente Colombo; che vadano assieme in palestra? Il nipote prediletto, Grady, ha una sfiga paragonabile a quella di Paperino: perde un lavoro dietro l’altro, prende due di picche a ripetizione, viene invischiato in truffe, rapine, omicidi, casini vari; ma per fortuna della ziona ne esce sempre a testa alta, anche se quando lo vedi compi gesti apotropaici vari, perché appena appare sullo schermo sai che inevitabilmente sarà ad un passo dalla galera a vita.
Zia Jes è una vedova: il marito Frank, santo per acclamazione popolare, è un misterioso personaggio morto prima dell’episodio pilota, e quindi viene spontaneo pensare che sia lui il capostipite di tutte le sfighe presenti da lì in poi; loro non hanno avuto figli, ma Frank ha talmente tanti parenti che non meraviglia siano stati fatti 268 episodi… Come da copione non manca nemmeno “l’amico speciale”: in questo caso Seth Hazlitt, (irriconoscibile commodoro Matt Decker di Star Trek) il burbero medico condotto del villaggio, con cui gioca a scacchi e secondo i bene informati anche al dottore, ma essendo tutto politicamente corretto, questo gioco non viene mai fatto vedere. Ha pure una migliore amica, tal Eve Simpson, arrapata agente immobiliare sempre a caccia di maschi, l’antesignana delle moderne milf che alla fine prende sempre dei sonori due di picche peggio del nipote Grady; degna comare del villaggio che fa comunella con le altre casalinghe disperate nel chitscissimo salone di Loretta, la parrucchiera estetista più navigata della USS Constitution che dispensa saggezza e segreti alle sue accolite, di cui ogni tanto fa parte anche la nostra arzilla ex prof di letteratura. Persino la sua casa è decisamente perturbante: una casa vittoriana bianca, con lo steccato e il giardino fiorito ma che inevitabilmente mi ricorda quella di Norman Bates, e proprio come la sua è ancora lì; quella di Psicho è a Hollywood, casa Fletcher invece è a Mendocino, California. E come c’era da aspettarsi, una puntata è ambientata agli Universal Studios, casa di produzione della serie nella realtà, proprio nella casa di Norman.
Insomma, La signora in giallo è un bel ricordo (un pò trash) delle nostre infanzie/adolescenze, un telefilm come non se ne fanno più, le storie hanno una struttura definita: la signora arriva in un posto, qualcuno muore male, lei indaga alla faccia dello sceriffo, risolve il caso facendo confessare i malcapitati meglio di un agente della STASI e tutti vivono poi felici e contenti (tranne la vittima dell’interrogatorio, ovviamente…).
Durante la messa in onda poi moltissime guest stars fecero la loro apparizione: George Clooney, Leslie Nielsen, Linda Blair, Van Jhonson, Thomas Milian, (si, proprio Er Monnezza!) Tippi Herden, Janet Leigh, Mickey Rooney, Maureen O’Hara,Martin Landau e tanti altri. Ospiti che nel tempo avevano lavorato con la Lansbury.
Adesso ci sono CSI, Criminal Minds, Bones, Elementary, Unforgettable. Le vecchiette rompipalle non hanno più appeal di vostra nonna di questi tempi, ma lei rimane comunque la decana di tutte le super donne degli schermi di oggi. E tutte loro sono in debito (di sangue) con la signora Fletcher…
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Categorie: Televisione, Televisione classica
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